
Sono ben 8 le squadre capaci di ottenere una vittoria con bonus nella prima giornata del torneo. Edinburgh riscrive il proprio record segnando 9 mete in Romania mentre l'Enisei batte Worcester. Jonny May torna dopo 10 mesi e lancia Gloucester. - 16/10/2016 09:11
Sono ben 8 le squadre capaci di ottenere una vittoria con bonus nella prima giornata del torneo. Edinburgh riscrive il proprio record segnando 9 mete in Romania mentre l’Enisei batte Worcester. Jonny May torna dopo 10 mesi e lancia Gloucester.
Proprio l’Enisei e il Bath sono le uniche due squadre ad aver vinto senza riuscire a segnare almeno quattro mete. Ma ai russi probabilmente poco importa. Quello che resta nei libri è che per la formazione siberiana contro i Worcester Warriors è arrivata la terza vittoria casalinga (anche se per arrivare allo Slava Stadium di Mosca ha comunque dovuto percorrere 1000 km in più rispetto agli inglesi) consecutiva in Challenge Cup contando anche le due ottenute lo scorso anno contro Brive e Newcastle. L’Enisei si è imposto 19-12 scappando sul 10-0 già dopo 7’ con la meta di Kacharava e i calci di Kushnarev. Poi ha resistito al ritorno inglese (meta di Adams) e nel secondo tempo ha allungato il passo con altri due piazzati di Kushnarev prima che il drop di Gaisin spegnesse definitivamente le speranze di Worcester, riaccesesi dopo la meta del pilone italiano Derrick Appiah. In testa al gruppo 3 si sono issati subito i Newport-Gwent Dragons. I gallesi anche in questa stagione sembrano trovare in coppa quella capacità di gioco che stentano a mostrare in Pro12. Al Rodney Parade questa volta è caduto il Brive (37-16). I Dragons sono andati subito avanti 13-0 dopo 10’, ma si sono fatti recuperare e addirittura sorpassare al 60’ (13-16 con tutti i punti francesi firmati da Laranjeira) prima di tornare a macinare gioco e segnare ben 4 volte tra 63’ e 74’.
E’ stato un turno molto favorevole alle formazioni di Pro12 (solo il Benetton è uscito sconfitto) con in particolare Ospreys e Edinburgh a lanciare segnali importanti. I gallesi nel gruppo 2 hanno confermato anche in coppa che questa stagione è nata sotto una stella decisamente diversa rispetto a quella passata. Al Liberty Stadium di Swansea è stato un monologo con 7 mete (Biggar ha superato i 500 punti europei mentre l’ala diciottenne Keelan Giles ha bagnato l’esordio con due marcature) per schiantare Newcastle 45-0. Nello stesso gruppo Lione ha invece vinto il derby francese in casa di Grenoble 39-13 segnando 3 mete nell’ultimo quarto d’ora (Regard, Fourie e Clunies-Ross) per spezzare l’equilibrio e conquistare il bonus.
Edinburgh nel gruppo 5 ha invece riscritto il proprio libro dei record. In casa dei Timisoara Saracens (al loro debutto in Challenge Cup), gli scozzesi hanno vinto 59-17 segnando 9 mete (con triplette di McInally e Nasi Manu) di cui 7 convertite da Jason Tovey per superare il precedente primato di 5 che risaliva alla semifinale vinta contro Newport due anni fa quando Edinburgh perse poi in finale da Gloucester. In testa al girone ci sono anche gli Harlequins, che invece la finale l’hanno persa lo scorso maggio. I londinesi hanno dominato l’incontro inaugurale superando 43-21 lo Stade Francais segnando 7 mete, 5 delle quali già nel primo tempo, con doppiette di Tim Visser e James Chisholm. Ai parigini non è bastato un Sergio Parisse da 18 palloni avanzanti, 3 rimesse vinte e 10 placcaggi.
Esordio convincente anche per i Cardiff Blues, in testa da soli nella pool 4 dopo aver espugnato Bristol 33-20. Gli inglesi hanno sperato a lungo nella prima vittoria stagionale (sono ancora a secco anche in Premierhsip) ma Gareth Anscombe prima ha tenuto in partita i Blues dalla piazzola, quindi ha servito di piede l’assist vincente per la meta di Lee-Lo che ha cambiato l’inerzia della gara. A cavallo dell’intervallo, infatti, Cardiff è riuscita a segnare ancora con Turnbull e il rientrante Alex Cuthbert per trovare poi il bonus nel finale con Tom James. Nell’altra partita del girone, vittoria con brivido per una delle favorite al successo finale. Il Bath è infatti riuscito ad avere la meglio in casa del Pau con un risicato 22-25. I francesi hanno marcato 3 mete (Buros, Dougall e Votu) contro l’unica inglese di Rokoduguni, ma sono stati puniti dall’indisciplina e dai 20 punti al piede di Rhys Priestland. Per Pau è la settima sconfitta consecutiva in Challenge Cup ma il primo punto in classifica visto che l’anno scorso chiuse a zero il proprio girone.
Chiusa invece a 15 la serie di vittorie consecutive nel torneo con il k.o. casalingo inaspettato contro i Dragons nei quarti di finale dello scorso anno, Gloucester prova a dare il via ad una nuova striscia vincente con il successo in casa di Bayonne che porta i Cherry & White al comando della pool 1 assieme a La Rochelle, giustiziere di Treviso. In riva all’Atlantico gli inglesi si sono imposti 47-27 al termine di una partita pirotecnica. A mezz’ora dalla fine, infatti, il Bayonne era riuscito a ricucire il divario fino al 27-29. A dare la spallata decisiva per far pendere la bilancia dalla parte di Gloucester è stata la meta di Jonny May nel giorno del suo ritorno in campo dieci mesi dopo l’infortunio al ginocchio.