
Scatta questa sera la nuova stagione delle coppe europee con la sfida tra due possibili contendenti alla vittoria finale che può già indirizzare i destini della pool 5. Tra le favorite
Scatta questa sera la nuova stagione delle coppe europee con la sfida tra due possibili contendenti alla vittoria finale che può già indirizzare i destini della pool 5. Tra le favorite, Bath va a Pau mentre gli Ospreys ospitano Newcastle.
Proprio come un anno fa, la Challenge Cup inizia da Twickenham Stoop con gli Harlequins ad ospitare una squadra francese. Allora fu il Montpellier, che perse quell’incontro ma si rifece poi con gli interessi nella finale di Lione alzando il trofeo proprio davanti ai Quins nell’ultima partita di Conor O’Shea prima di prendere il timone della nazionale italiana. Lo Stade Francais di Sergio Parisse – titolare al rientro dopo due settimane di squalifica – sarebbe ben lieto di ripetere la storia mettendo così fine al digiuno europeo che ha visto i parigini arrivare troppo spesso ad un passo dal successo (in particolare proprio in Challenge Cup) senza riuscire però ad impreziosire la propria bacheca. Si affrontano due squadre che navigano nella seconda metà della classifica nei rispettivi campionati. Gli Harlequins sono ottavi in Premiership ma vengono dalla fondamentale vittoria contro Northampton nell’ultimo turno, lo Stade Francais sta invece continuando negli alti e bassi già avuti nella scorsa stagione in Top14 ed è attualmente decimo (seppur con il terzo miglior attacco) dopo aver perso allo scadere il derby con il Racing.
Partire bene è fondamentale anche per mettersi al riparo da possibili sorprese, anche se è difficile immaginare che i debuttanti Timisoara Saracens e l’Edinburgh (ancora in attesa del salto di qualità mai arrivato dopo la finale di Challenge Cup di due anni fa tanto che a fine settembre sono arrivate le dimissioni di Alan Solomons sostituito da Duncan Hodge) – di fronte sabato in Romania – possano mettere in discussione la qualificazione anche se gli scozzesi avranno la motivazione della finale in programma proprio a Murrayfield il prossimo maggio.
Tra le favorite d’obbligo alla vittoria finale c’è ovviamente il Bath, impegnato sabato sul campo di Pau nel gruppo 4. Costretta alla “retrocessione” in Challenge Cup da un stagione, quella passata, piena di infortuni e incomprensioni che hanno anche portato al cambio di guida tecnica con l’arrivo dai Crusaders di Todd Blackadder e Tabai Matson, al Recreation Ground hanno ricominciato a macinare gioco. Al momento Bath è terzo in Premiership grazie ad una ritrovata vena offensiva con Semesa Rokoduguni che è primo per metri guadagnati (440), clean breaks (9) e difensori battuti (21). Numeri che aiutano a superare l’assenza per infortunio di Anthony Watson. Nonostante gli importanti investimenti dopo il ritorno in Top14, Pau continua invece a faticare in campionato dove ha raccolto 3 vittorie e 5 sconfitte ed è alla ricerca del primo successo in Challenge Cup visto che nella passata stagione ha chiuso a 0 punti la fase a gironi. L’altra partita del gruppo metterà invece di fronte Bristol e Cardiff. Gli inglesi hanno avuto un impatto traumatico con la Premiership collezionando 6 sconfitte in altrettante partite con 2 soli bonus difensivi e 222 punti e 29 mete al passivo. I Blues gallesi hanno invece avuto un’ottima partenza nel Pro12 con 4 vittorie in fila seguite però da due k.o. nelle ultime settimane.
Anche gli Ospreys puntano ad un ruolo da protagonisti in una stagione in cui vogliono lasciarsi alle spalle la sfortuna dell’ultima annata. Dan Biggar e soci, terzi in Pro12 ad un solo punto di distacco dalla coppia Leinster-Ulster e con il miglior attacco celtico (227 punti segnati e 32 mete fatte) aprono la pool 2 al Liberty Stadium di Swansea contro Newcastle. Avversario da non sottovalutare visto che i Falcons con 3 vittorie e 3 sconfitte sono sesti in campionato, miglior partenza da diversi anni a questa parte nonostante un attacco poco prolifico con sole 8 mete segnate. Anche nel gruppo 2 non mancano però le insidie per la favorita. A completare il programma c’è infatti il derby francese tra Grenoble e Lione. Entrambe arrivano da due vittorie in Top14, dove comunque non stanno brillando. Lione ha il secondo peggior attacco del campionato con 165 punti segnati, mentre Grenoble – penultimo in classifica – ha subito ben 263 punti segnandone però 44 nell’ultimo turno contro Bayonne.
Proprio Bayonne – che non ha inserito Lorenzo Cittadini nella lista europea – torna a giocare in Challenge Cup dopo la promozione in Top14 conquistata nella passata stagione. I baschi, inseriti nella pool 1 come il Benetton Treviso, sono però ultimi in campionato e il loro focus sarà incentrato quasi esclusivamente verso la ricerca della salvezza. L’Europa può però sempre essere un trampolino giusto, soprattutto se si riesce a fare risultato contro squadre come Gloucester, atteso sabato allo Jean-Dauger. Peraltro non è che i Cherry & White se la stiano passando meglio i Premiership, dove sono terzultimi con una sola vittoria all’attivo.
Tutto da decifrare è invece il girone 3. Se si guarda ai risultati finora ottenuti in campionato la favorita dovrebbe essere Brive, attualmente sesto in Top14 al pari di Tolosa ma impegnato venerdì sera al Rodney Parade di Newport. Campo sempre ostico e contro una squadra che, se in Pro12 si gioca il fondo della classifica con le italiane, in coppa riesce spesso ad offrire ottime prestazioni come dimostra la semifinale di Challenge Cup raggiunta solo pochi mesi fa. Ago della bilancia del gruppo potrebbe essere l’Enisei. La formazione russa, alla seconda presenza consecutiva in Challenge Cup, l’anno scorso ottenne due vittorie in casa. Quest’anno sarà lo Slava Stadium di Mosca ad ospitare le gare interne dei siberiani, ma non per questo sarà più facile per le avversarie contro una squadra che si è dimostrata molto fisica e con una buona base tecnica. Toccherà ai Worcester Warriors sabato scoprire se sarà così anche quest’anno.