
Ancora troppo alto il divario tra i club italiani e quelli europei, lo dimostrano ampiamente i risultati nel terzo turno della Heineken Cup.
Ancora troppo alto il divario tra i club italiani e quelli europei, lo dimostrano ampiamente i risultati nel terzo turno della Heineken Cup.
Con i top club della Guinness Premiership non c’è partita: troppo alto il ritmo di gioco per giocatori abituati alle pause ed agli arbitraggi del Super10. Più aperto il confronto con club di seconda e terza fascia, dove spesso c’è la sensazione che si possa far risultato, ma a far la differenza anche qui è l’abitudine ad incontri giocati con intensità dall’inizio alla fine.
E’ il caso della vittoria solo sfiorata dal Benetton Treviso contro i Dragons, dove più che il drop al 72’ di Ceri Sweeney è il primo tempo sottotono degli uomini di Smith a condizionare in negativo la partita. Tanti errori e pochi placcaggi hanno permesso ai portatori di palla gallesi di guadagnare metri e di giocare con una certa tranquillità. A penalizzare i trevigiani anche l’ennesimo infortunio accorso a Costanzo (dopo solo 7 minuti) e l’assenza di un pilone destro alternativo. 3 le mete segnate dagli ospiti nel primo tempo, ma una meta di De Gregori allo scadere tiene in partita Treviso. La meta del bonus per Newport Gwent arriva all’inizio di ripresa, ma quando la partita appare già chiusa i biancoverdi rialzano la testa e costruiscono un parziale di 20-0 che vale il sorpasso. Manca però la capacità di chiudere la partita ed ai Dragons basta costruire i presupposti per un drop da manuale per tornare in vantaggio, gestire il risultato e garantirsi così il successo finale.
Ancor più amara la sorte dell’Arix Viadana a Vicarage Road nella tana dei Sarcens, troppo alto il divario tra le due formazioni perchè i mantovani potessero anche solo impensierire gli uomini di Allan Gaffney. Ad impressionare è stata soprattutto la facilità degli inglesi nel gioco alla mano, nonostante piovesse e ci si potesse aspettare un gioco basato sull’utilizzo del piede, rispetto ai gialloneri che a fatica arrivavano alla terza fase. Viadana ha sofferto particolarmente l’organizzazione degli avanti avversari in rolling maul (quattro le mete segnate in questo modo) e pur non soffrendo sull’ingaggio in mischia ordinata i lombardi hanno subito moltissimo la spinta, questo ha anche causato una meta tecnica. 71-7 il risultato finale di un incontro mai in discussione, con i Saracens che schieravano la formazione titolare, in vantaggio già al 2’ con il terza linea Matadiago. 10 le mete segnate al termine dell’incontro, da segnalare l’hat trick di Haughton e le due mete dall’altra ala Ratuvou. In campo per tutta la partita il debuttante Cris Jack e l’azzurro Fabio Ongaro, pienamente recuperato dopo qualche problema fisico.