
Il Round 2 di Heineken Cup si è nuovamente chiuso senza vittorie per le formazioni italiane.
Il Round 2 di Heineken Cup si è nuovamente chiuso senza vittorie per le formazioni italiane.
Dopo la buona prestazione casalinga con il Biarritz il Viadana è salito a Glasgow con l’intenzione di far bene e la consapevolezza che i padroni di casa non si sarebbero fatti sorprendere. L’allenatore Jim Love per l’occasione ha applicato il turnover cambiando i primi cinque uomini del pack, a riposo l’intera prima linea impiegata sei giorni prima, e inserendo in squadra Lance Persico, Benatti, l’ex Howarth e capitan Robertson. In campo anche il pilone italosudafricano Andrè De Bonis, finalmente risolta la querelle con l’Amatori Catania. Nonostante i numerosi cambi è stata una partita vera e molto combattuta, con i trequarti lombardi abili a mettere in difficoltà i padroni di casa, e in meta con Pedersen dopo un errore in ricezione dell’estremo Stortoni. Qualche incertezza difensiva e l’ottima prova di Parks hanno però concesso agli scozzesi 3 mete in 15 minuti, salvo poi dimostrare tutti i loro limiti quando la pressione giallonera si è fatta più intensa. E’ un’altra meta di Pedersen alla fine del primo tempo a tenere in partita Viadana, che ad inizio ripresa si dimostrano superiori sul piano del gioco e trovano il pareggio. A penalizzare la squadra sono però i troppi falli commessi (e puniti dal piede di Parks) e l’arbitraggio del gallese Jones. Ammoniti Birchall e Waller ad un quarto d’ora dalla fine, si rompono gli equilibri ed in 13 contro 15 i mantovani subiscono due mete. La reazione finale, con meta di Bortolussi, basta solo a ridurre il distacco ed a ottenere il punto di bonus. Nonostante il risultato Viadana ha così confermato quanto di buono già mostrato, dando la sensazione che con la mischia titolare sarebbe stata un’altra partita. L’appuntamento per le conferme è a dicembre coi Saracens sconfitti 22-21 a Biarritz, panchina per Ongaro ed assente l’ex Aguero.
Dopo la debacle di Londra con gli Exiles (vincenti 45-17 anche al Rodney Parade di Newport), i biancoverdi del Benetton Treviso escono dalla crisi nella sfida casalinga coi catalani del Perpignan. I padroni di casa partono forte e dopo la prima mezzora si trovano in vantaggio per 11-3 (meta di De Jager e 2 calci piazzati di Goosen), ma proprio allo scadere del tempo si fanno trafiggere dal tongano Vaki. Nella seconda frazione di gara, i 2.800 spettatori presenti al Monigo che avevano pregustato una vittoria possibile, devono però piegarsi alla rimonta dei “sangue e oro”: in meta dopo solo 2 minuti col flanker Chouly, al 28′ con l’ala Plantè ed a tempo scaduto il tallonatore Landhuie per il 17-29. Non sono bastati due calci piazzati di Goosen per tenere i trevigiani in partita, puniti proprio durante il forcing finale in cerca del bonus. Un divario forse troppo ampio per quanto visto in campo, ma che denota tutti i limiti di questa squadra. Assente Picone, la mediana italiana Semenzato-Marcato (troppo timido e poco incisivo in attacco) è da rivedere: ha perso il confronto con i diretti rivali, dove si è messo in luce soprattutto lo scozzese Cusiter. Qualche problema anche per le ali De Jager e Borges, oltre alla prima linea apparsa in difficoltà soprattutto nel secondo tempo con la mischia francese (che può contare su Mas e Freshwater). Treviso sconta così un calo di attenzione, ma anche fisico, forse dovuto ad un problema di condizione.